PIEDE DIABETICO

Il trattamento ortesico plantare per il piede diabetico è delicato, complesso e variabile.
Il ns centro ha trattato ormai centinaia di casi di tutti i tipi suddivisibili in alcune categorie

  • Diabetico preventivo
  • Diabetico conservativo
  • Diabetico con ulcere in stadio iniziale
  • Diabetico con ulcere in stato avanzato
  • Diabetico con ulcere gravi
  • Quadro pre Charcot
  • Quadro avanzato Charcot
  • Quadro diabetico con amputazioni minori ( dita)
  • Quadro diabetico con amputazioni importanti ( Chopart  Charcot ed altre)

Quadro Charcot avanzato grave

Il link sottoindicato  evidenzia un caso gravissimo risolto in collaborazione con il centro di 1a Ortopedia degli Spedali Civili di Brescia

Esempio di trattamento ortopodologico di piede diabetico gravemente ulcerato e suo recupero già visibile in 20 giorni circa

In data 20 settembre 1995 veniamo chiamati da un nosocomio della nostra provincia per attivare un trattamento ortesico podologico ad una paziente di 65 anni, 67 kg, affetta da ULCERE PERFORANTI GRAVI ad entrambi gli avampiedi, grave neuropatia e vasculopatia periferica associate a una grave ed avanzata forma di DIABETE MELLITO.

La previsione dei medici è: AMPUTAZIONE DI ENTRAMBi I PIEDI, se non si riesce a rivascolarizzare e far suturare le ulcere plantari.
I piedi presentavano già effetti ed esiti di precedenti trattamenti chirurgici.

Nella foto si vede il piede sinistro dorsale con gravi malformazioni e posizioni anatomiche alterate  delle dita. Possiamo notare l’accavallamento del 3° dito sopra il 2 e 4°.

Piede sinistro

Nella foto seguente del piede destro notiamo invece l’esistente amputazione di tutto il 1° raggio metatarsale, e il disallineamento del 2 e 3° raggio, sempre visti nella parte superiore del piede (dorsale).

Piede destro
PIEDE DESTRO

Nella prima foto a sx si nota la gravissima situazione nella quale si trovava la superficie plantare dell’avampiede destro: l’ulcera è estesa e profonda tanto da lasciar temere nel quadro medico, per la vita della paziente, a causa della possibile insorgenza di setticemia.      Foto del 20/9/95

  

Nella seconda foto a dx , scattata il 6 ottobre 1995 (cioè solo 16 giorni dopo), la paziente ha potuto deambulare grazie a delle ortesi plantari confezionate nel nostro laboratorio, con materiali particolari che illustreremo in seguito. Si nota la rimarginazione dell’50% dell’ulcera, considerando che non è stata fatta nessuna cura, durante questo decorso. Il rimarginamento è spontaneo e naturale, coadiuvato dai materiali impiegati nelle nostre ortesi.

PIEDE SINISTRO

Foto del 20/9/95              Foto del 6/10/1995       Foto del  16/1/1996   Foto  del 20/4/96
Inizio                                  Dopo 16 giorni              Dopo 108 giorni         Dopo 7 mesi

              

Nella terza foto, abbiamo lasciato che la paziente gestisse da sola il suo problema, in considerazione del fatto che una sua nipote era infermiera professionale e la poteva seguire pressochè giornalmente. Putroppo nella foto scattata il 16 gennaio 1996, l’ulcera centrale dell’avampiede si è sì richiusa totalmente, ma a causa della deambulazione eccessiva, si presenta una nuova ulcera laterale al primo raggio metatarsale.

Foto del 10/1/96

Viene quindi interpellato uno specialista della Clinica di Ortopedia e Traumatologia degli Spedali Civili di Brescia, che con un immediato ed opportuno intervento di chirurgia plastica ed ortopedica associati insieme, porta la soluzione finale su questo piede, provvedendo inoltre ad un corretto allineamento anche delle dita.

La quarta foto, del 20/4/96, fa vedere l’esito finale di tutta l’operazione.

Queste calzature consistono in una struttura in panno a settori che possono essere modellati e fissati grazie a del velcro, secondo le varie esigenze del piede.

Calzature speciali Calzature speciali - interno

Queste calzature hanno potuto ospitare le ortesi plantari che sono state la base del recupero di questa grave situazione. Le ortesi plantari sono state confezionate tramite impronta di calco gessato dei piedi se necessario oppure con il moderno sistema CAD-CAM. (Vedi sezione ACP del sito)

Realizzato il relativo modello di gesso, o progettato con sistema CAD il relativo plantare, si è provveduto a stampare a caldo e sottovuoto, il materiale di base di sostegno che dava corretto appoggio al piede, e fungeva da base di ancoraggio per il materiale speciale chiamato PPT con durezza 40 shore, memoria zero ( cioè il materiale torna sempre alla forma iniziale prima della compressione) spessore 3 mm.

Nel caso di progettazione CAD si procederebbe  invece alla lavorazione CAM con fresa computerizzata collegata ai dati digitali del paziente.

I piedi venivano sostenuti per le loro arcate longitudinale mediali e laterali, e nella volta trasversa dell’avampiede.

Nel caso di pazienti diabetici, qualsiasi centro è invitato a contattarci , perchè riusciamo ad avere risultati soprendenti con l’appropriato utilizzo di plantari e calzature per pazienti diabetici, confezionati secondo le nostre esperienze dei vari casi.